UN MONDO DI GIOIA

"Nell'anno in cui si celebra il ventesimo anniversario della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia presentiamo la Pigotta, la famosa bambola di pezza dell'Unicef che ha salvato la vita a tanti bambini dei paesi in via di sviluppo, in una sede nuova, il Circolo Fincantieri-Wartsila di Galleria Fenice 2.
Per ricordare i progressi fatti per i diritti dell'infanzia nel mondo in un clima di sereno ottimismo e grazie alla collaborazione con la giovane fotografa Roberta Radini, abbiamo voluto proporre, insieme alle nostre simpatiche Pigotte, la mostra fotografica "Un mondo di gioia"
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   COMITATO UNICEF di TRIESTE

Dove e quando

dal 23 al 27 novembre 2009, "Circolo Fincantieri-Wartsila", Galleria Fenice 2.
Orario di apertura: tutti i giorni dalle 16.30 alle 19 (lunedì 23 novembre dalle ore 16.30).

La mostra

Ho avuto la fortuna di girare molto il mondo in questi ultimi anni: posti diversi, realtà diverse, volti diversi, abitudini diverse, problemi diversi.
Ma mi sento di dire senza ombra di dubbio che da Zanzibar a Berlino, dalla Thailandia a Budapest, dalla Tunisia a Trieste non c’è niente di più immutabile, certo e disarmante del sorriso di un bambino.
I bambini sono così, semplici, spontanei, vivaci. Guai se fossero altrimenti. Che si trovino in mezzo ad una metropoli o immersi nelle acque scure di un fiume esotico riescono sempre ad essere se stessi, forti di quel candore e di quella spensieratezza dei primi anni della loro vita.

Molte, troppe, volte nella nostra realtà quotidiana, dedita al lavoro, comandata dalla fretta, guidata dall’obiettivo di ottenere sempre di più, diamo per scontati valori o gesti che forse abbiamo troppo presto dimenticato. Ma è quando vedi due bambini sulla spiaggia rincorrere un pallone fatto solo di stracci o quando vieni letteralmente assalito da piccoli urlanti che ridono a crepapelle soltanto perché si possono vedere ripresi dentro il monitor della macchina fotografica, che finalmente ti fermi un attimo a pensare. E quell’attimo , per fortuna, ti fa capire che c’è tanto da imparare e da fare, da parte di ciascuno di noi.
Non vuole essere un discorso retorico il mio, qualcosa che commuova per la sua banale verità, anzi. Non ho ritratto bambini dagli occhi grandi e tristi per smuovere facilmente le coscienze, come troppo spesso succede attraverso i media. Penso che si possa far riflettere profondamente anche senza far leva sulla compassione. Questo mi sono proposta di fare, e spero di esserci riuscita.

Ringrazio il Comitato Unicef di Trieste che mi ha permesso di dare questo personale contributo, dandomi la possibilità di portare nella mia città il sorriso e la gioia di tanti bambini che giorno dopo giorno costituiranno il futuro dei nostri paesi.